Marco Boato - attività politica e istituzionale | ||||||||||||||||
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Trento, 5 ottobre 2008 Marco Boato non “spara” consiglieri, non pretende assessorati. Ma con fare calmo e pacato il presidente dei Verdi e Democratici del Trentino manda messaggi chiari a Lorenzo Dellai. Sul passato, con un riferimento alla “magnadora” e ad una gestione poco collegiale del potere al quale si dovrà porre rimedio. Sul futuro, chiarendo che il “sole che ride” non farà sconti sui temi ambientali. A tirare la volata alla coalizione - oltre al capolista Roberto Bombarda - sarà il “trio rosa” Berasi-Coppola-Bort. Un Trentino più sociale, più solare e più solidale. La rincorsa dei Verdi in vista delle elezioni del 26 ottobre parte da tre “esse”, ma soprattutto dalla convinzione di poter avere un peso significativo all’interno della coalizione guidata da Lorenzo Dellai. «Un peso maggiore rispetto al passato - specifica il presidente Marco Boato - anche in virtù di un programma al quale abbiamo offerto un contributo attivo inserendo diversi punti legati ai temi ambientali, ecologici, dell’integrazione sociale, dell’immigrazione, della solidarietà, delle pari opportunità e dello sport». Il “sole che ride” non scherza, fa sul serio. E lancia messaggi chiari a Lorenzo Dellai, partendo dallo scandalo delle tangenti. «Avevo lanciato l’allarme in tempi non sospetti sulla “magnadora” - spiega Boato - e purtroppo i fatti di cronaca ci hanno dato ragione. Nell’ultima legislatura c’è stata una distribuzione delle responsabilità poco equilibrata e ci auguriamo che la prossima, anche in base al consenso dei cittadini, abbia una gestione più collegiale». Un aspetto sottolineato anche dall’assessore Iva Berasi, una delle 17 donne presenti in lista. E proprio la componente femminile stuzzica Boato, che replica a Margherita Cogo. «Ha detto che il Pd è l’unica lista che garantisce la parità di genere. Questa è una falsità sgradevole, visto che loro hanno 14 donne su 34 nomi e noi 17, come gli uomini». Poi Boato parla di un «turismo più leggero, che punti su tutte e quattro le stagioni e non solo sullo sci», spiegando che scelte come la Pinzolo-Campiglio «non ci saranno se i Verdi avranno più peso». Un peso che si traduce in un assessorato forte (non pari opportunità, ma ambiente-urbanistica) e due consiglieri. Sogni da campagna elettorale? «No, obiettivi realistici», ribatte Boato. Ma ai Verdi non sono care solo le tematiche ambientali. Un punto di forza sono anche i diritti civili e la solidarietà. Per questo, in lista, ci sono ben tre cittadini italiani che arrivano da paesi lontani: Branka Biberdzic Jovancic, serba; Roxana Ivonne Prado Diaz, cilena; Mohamed Lazhar Guedaouria, algerino. «La destra non è moderata, ma xenofoba e razzista, insensibile al tema della solidarietà. Gli episodi accaduti in questi giorni sono terribili e la sicurezza non la si ottiene con metodi polizieschi, fomentando la paura, ma attraverso il dialogo». Iva Berasi, infine, presenta una nuova ricetta di sviluppo. «Bisogna smetterla di pensare solo al Pil (prodotto interno lordo, ndr), ma puntare sul Fin: felicità interna netta. Così migliorerebbe la qualità della vita». |
MARCO BOATO
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